Il 17 maggio è la Giornata internazionale contro l’omofobia. Perché proprio il 17 maggio? e che cos’è l’omofobia?
Perché il 17 maggio
Perché il 17 maggio 1990 l’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) ha cancellato l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali, come era considerata fino ad allora definendola una «variante naturale del comportamento umano». Ma in tutto il mondo è solo dal 2007 che è stata istituita una Giornata riconosciuta dall’Unione europea e dalle Nazioni Unite. Per fare cosa? Per parlare di omofobia e condannare la discriminazione che ancora oggi tante persone sono costrette a subire a causa del loro orientamento sessuale. E questo fin da ragazzi con parole di odio, bullismo, offese tra i banchi di scuola fino ad arrivare anche ad atti di violenza.
Che cosa significa omofobia?
È un termine coniato dallo psicologo George Weinberg, per definire la paura irrazionale, l’intolleranza e l’odio nei confronti delle persone omosessuali. La parola omofobia è composta da due termini: omo e fobia. «Omo» è l’abbreviazione di omosessuale, cioè una persona attratta da individui dello stesso genere. Mentre fobia, deriva dal greco antico e significa «paura». Ma nella psicologia, come ci spiega Annella Bartolomeo, psicologa e psicoterapeuta la fobia è una paura un po’ diversa…
Cosa sono le fobie?
«La fobia è una paura intensa ed eccessiva, immotivata e esagerata – spiega Annella Bartolomeo – E anche sproporzionata, non dipende cioè da un pericolo reale». Ci sono tante fobie, un elenco lunghissimo: la clustrofobia ad esempio è il disagio di stare negli spazi chiusi, aracnofobia è la paura dei ragni, c’è pure l’amatofobia paura della polvere e persino la pedofobia… chi ha paura dei bambini! A qualcuno farà un po’ ridere, ma chi prova queste fobie si trova in uno stato di forte disagio e quindi tende a evitare le situazioni collegate alla sua paura ovviamente. Se è vissuta molto intensamente può condizionare la vita della persona. Per esempio chi soffre di claustrofobia magari non vuole prendere l’ascensore. Tutto bene se abita al primo piano… ma se vive in un grattacielo di New York al 27° piano questo diventa un problemone… per lui ovviamente!
Paura come pregiudizio
Per l’omofobia le cose sono un po’ diverse. Perché gli effetti negativi sono avvertiti non tanto da chi prova questa fobia, ma da coloro che ne sono oggetto: cioè le persone omosessuali. Weinberg dice che è una «fobia che opera come un pregiudizio». Così il disagio si manifesta contro le persone omosessuali. Insomma è un po’ al contrario: chi ha il problema (l’omofobo) fa sentire gli altri (gli omosessuali) come se il problema fossero loro…
I numeri
In Italia così ancora oggi ogni giorno 50 persone subiscono discriminazione, odio e violenza, secondo quanto ha riportato Gay Help Line, un contact center contro l’omofobia. In pratica oltre 20.000 l’anno. E quest’anno con la pandemia le cose sono peggiorate: il 30% degli studenti omosessuali che ha contattato la Gay Help Line ha detto di aver subito episodi di cyberbullismo e hate speech online. Cioè parole di odio attraverso i social.
Mattarella: «Rifiuto assoluto della discriminazione»
Questa giornata «è l’occasione per ribadire il rifiuto assoluto di ogni forma di discriminazione e di intolleranza e, dunque, per riaffermare la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea», ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Cosa dice la nostra Costituzione
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali sociali…”
(art. 3 della Costituzione)
«La diversità è una ricchezza»
«Le attitudini personali e l’orientamento sessuale – ha detto ancora il presidente Mattarella – non possono costituire motivo per aggredire, schernire, negare il rispetto dovuto alla dignità umana, perchè laddove ciò accade vengono minacciati i valori morali su cui si fonda la stessa convivenza democratica. La società viene arricchita dal contributo delle diversità. Disprezzo, esclusione nei confronti di ciò che si ritiene diverso da sé, rappresentano una forma di violenza che genera regressione e può spingere verso fanatismi inaccettabili. La ferita inferta alla singola persona offende la libertà di tutti».
In 11 paesi omosessuali puniti con la pena di morte
Ci sono ancora 69 paesi nel mondo dove le relazioni omosessuali sono ritenute un crimine, 11 dei quali mantengono la pena di morte come punizione legale.
Perché la bandiera arcobaleno?
La bandiera con i colori dell’arcobaleno è stata realizzata nel 1978 a San Francisco dall’artista Gilbert Baker. All’inizio aveva otto colori (rosa, rosso, arancione, giallo, verde, turchese, blu e viola) ognuno con un significato specifico: natura, serenità, vita, luce del sole… Qualche anno dopo il rosa fu eliminato: era un colore troppo difficile e anche troppo caro da reperire. Così le tinte si sono ridotte prima a 7 e poi alle attuali 6 (perdendo anche il turchese che si è fuso con il blu): il rosso sta per la vita, l’arancione per guarigione, il giallo è sinonimo di luce del sole, il verde simboleggia la natura, il blu l’armonia, mentre il viola è l’anima. Tanti colori diversi che fanno un arcobaleno meraviglioso.
Curiosità
Nel giugno 2015 il Museum of Modern Art (MOMA) di New York ha acquistato la bandiera originale a otto colori, esponendola nella galleria di design contemporaneo.
La bandiera assomiglia a quella della Pace ma non è la stessa. La bandiera della Pace ( a sinistra) ha infatti 7 colori (c’è anche l’azzurro) con i freddi in alto e il rosso in basso, al contrario dell’altra.
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